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dicembre 23, 2016

Il linguaggio dei neonati: come aiutarlo a parlare

Buchstaben Chaos

Lo sviluppo del linguaggio verbale in un bambino è un processo molto lento e complesso. E’ un processo che avviene praticamente sin dalla nascita, se non addirittura da prima, e si protrae per tutta la crescita attraversando varie fasi.

Nei primi mesi di vita il neonato non è certamente in grado di parlare, eppure non è troppo presto per iniziare a gettare le basi dello sviluppo del linguaggio.
Entro i primi 3 mesi il il piccolo inizia ad emettere dei suoni che altro non sono che i premonitori della conversazione che da li a pochi anni vi troverete a sostenere insieme: è importante guardare sempre il bebè negli occhi quando gli si parla, usare un tono di voce tranquillo, e spiegargli sempre cosa si sta facendo, ad esempio “ora cambiamo il pannolino”, “adesso è l’ora della pappa”.

Tra i 6 e 9 mesi i gorgheggi si fanno più abbondanti ed articolati, e il bimbo inizia a puntare gli oggetti con l’indice. Se ad esempio punta un pallone, può voler dire “guarda li che bell’oggetto!” oppure “come si chiama quella?” oppure “vorrei avere quella cosa li tonda, me la passi?
Aiutiamo il bambino e rispondiamo “palla. Questa è una palla! se continua a puntare il dito gli si può dare la palla e aggiungere qualche dettaglio: “è una palla verde.” Man mano che il bambino cresce si possono aggiungere sempre più aggettivi che aiutino a descrivere la palla, facendo magari riferimento alla sua forma “la palla è tonda” o alla sensazione tattile “Senti come è liscia” aiutandolo in questo modo ad arricchire gradualmente il suo vocabolario.
In questa fase è importante fare delle pause quando si parla al bambino, per permettergli di intervenire nella conversazione.
Ad un certo punto avverrà il miracolo. Il bambino punterà il dito e dirà “pajja”. Lui sarà felicissimo della vostra gioia, e della sua capacità di pronunciare quella parola. E probabilmente inizierà a dire “pajja” indicando la palla, ma anche indicando qualsiasi altro oggetto. Non vi scoraggiate. Si sta solo esercitando.

Prima di tutto non bisogna MAI correggerlo. Non dite “non si dice pajja, è PALLA! Capito? Sai dire palla?” alcuni bambini potrebbero scoraggiarsi e decidere che quella cosa del parlare non fa per loro. Per insinuare una correzione della pronuncia, senza dirgli che sta sbagliando, provate semplicemente a ripetere la parola in modo corretto. Magari dicendo “Si. Questa è una palla!
Se indica un altro oggetto dicendo pajja, probabilmente vi sta dicendo che non sa dire il nome dell’altro oggetto, ma siccome sa dire palla (o pajja) allora dice quella parola tanto per tentare di instaurare una conversazione con voi. Aiutatelo semplicemente dicendogli il nome dell’oggetto indicato.
Ad un certo punto i bambini si sbloccano. Inizieranno a parlare a raffica,  le parole saranno totalmente incomprensibili, che piano piano si imparerà a decifrare.

Ci sono alcune regole semplicissime che aiutano il bambino nello sviluppo del linguaggio:

  • parlare in modo chiaro cercando di scandire le parole
  • non prevenire quello che sta cercando di dirvi, togliendogli le parole di bocca. Aspettate che abbia finito di parlare. Poi ripetete la frase o la parola in modo corretto (ma senza correggerlo).
  • usare frasi per descrivere quello che il bambino sta facendo. Ad esempio. “Hai preso la macchina grande!”
  • leggete dei libri ogni giorno, e se non riesce a rimanere attento per la durata della storia, guardate solo le figure e descrivete quello che vedete.
  • non mettetelo davanti alla TV con la speranza che lo aiuti a sviluppare il linguaggio. E’ provato che non solo non funziona, ma è anche deleterio, togliendo tempo prezioso al gioco.
  • non lasciarlo sempre con il ciuccio in bocca!

E naturalmente, evitate in ogni modo di fare confronti con altri bambini. Il paragone non aiuta, anzi, in alcuni casi scoraggia.

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