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giugno 20, 2017

Le nuove tecnologie e il mondo dell’infanzia

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Le nuove tecnologie invadono sempre di più la vita quotidiana di chi le utilizza, soprattutto i giovani.

L’età di ingresso nel mondo tecnologico si sta sensibilmente abbassando e i genitori non aiutano con il loro comportamento permissivo.  È opinione condivisa che fino ai 13 anni circa, cioè intorno alla terza media, i bambini e i preadolescenti dovrebbero essere “preservati” e tenuti lontani da smartphone e tablet, anche a costo di essere definiti fuori moda.  I social network e le relative app, come ad esempio Whatsapp e Facebook, hanno creato una nuova modalità di comunicazione. Un tempo il cellulare aveva la sola funzione di telefono, quelli di nuova generazione hanno varie applicazioni (foto, video, musica) che consentono un utilizzo differente e continuo. Molti di loro passano intere serate e la notte a messaggiare. Ritardano in questo modo l’orario di addormentamento.

È difficile, una volta innescate, perdere queste cattive abitudini. Occorre fare delle campagne di sensibilizzazione nelle scuole sui rischi della perdita di sonno. A casa i genitori dovrebbero vietare l’utilizzo degli smartphone nella camera da letto. Ora negli Stati Uniti un gruppo di genitori vuole sottoporre agli elettori una legge che imponga ai negozianti non solo di non vendere dispositivi ai più giovani, ma di chiedere agli acquirenti l’età di chi sarà il proprietario del cellulare comprato. Negando l’acquisto in caso si tratti di ragazzini sotto i 13 anni.

I bambini devono sviluppare la fantasia, esplorare il mondo che li circonda, uscire dai confini del reale, evitando di trascorrere le loro giornate con gli occhi fissi su uno schermo che li proietta in un mondo più grande di loro, dove prevalgono immagini forti, riferimenti sessuali e una serie di notizie non a misura di bambino.

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