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gennaio 10, 2017

Quanto conta l’aspetto psicologico del malato

Affrontare il decorso di una malattia come il tumore implica profondamente l’aspetto psicologico, alimenta lo stress, sia per colui che ne è affetto, che per i familiari e amici del malato.
La buona riuscita della terapia dipende anche da un valido supporto psicologico.   Quando viene diagnosticata una malattia come il tumore ci si confronta innanzi tutto con i problemi legati all’accettazione della diagnosi. In un secondo subentra il dolore, l’affaticamento, l’abbassamento del sistema immunitario, che non solo indeboliscono il corpo, ma contribuiscono a creare un senso di sconforto e, dunque, ad aumentare lo stato di pressione emotiva in cui si versa. Una delle maggiori ipotesi attorno a cui si è concentrata la ricerca in psiconcologia degli ultimi anni, riguarda quanto il crollo dello stato emotivo e lo stress influenzino il decorso della malattia. Sulla situazione opposta invece non ci sono prove evidenti: cioè sullo stato di stress che possa aumentare le probabilità di sviluppare un tumore. Persone con una buona rete sociale, una buona capacità di gestione dello stress e un tono dell’umore positivo, sono più soggette a miglioramenti o ad un rallentamento del decorso della malattia rispetto a persone con gravi carenze in questi ambiti. Quando la diagnosi e il successivo decorso della malattia mettono a dura prova il paziente, l’umore ne risente inevitabilmente.
L’aggravamento delle condizioni psichiche dipende molto dal tipo di diagnosi, la prognosi, le capacità e risorse delle persone, il grado di compromissione ed indebolimento fisico. Nelle condizioni peggiori i sintomi possono aggravarsi e portare alla depressione.Anche nei casi meno gravi, paure, stress e ansie lievi apportano pesi consistenti sullo stato di salute generale. Inoltre si aggiungono spesso problemi legati all’immagine del corpo che diviene alterata, difficoltà relazionali, la gestione della rabbia e la perdita di autostima. Una terapia aiuta a rendere le persone più informate e consapevoli della malattia, a regolare le emozioni, stabilizzare l’umore, rinforzare le risorse e le strategie che consentono di gestire lo stress e, conseguentemente, innalzare le difese immunitarie.
Tutto questo può aiutare e sostenere significativamente la persona nel suo percorso verso la cura e l’auspicabile guarigione, o, nel peggiore dei casi, ad affrontare e gestire i momenti critici e l’eventualità di un peggioramento della malattia. Un notevole aiuto a chi affronta la malattia oncologica è oggi dato dall’     EMDR,  una tecnica utilizzata per alleviare e superare i fattori negativi correlati ad un evento traumatico – emotivi, fisici e cognitivi. Facendo leva sugli episodi traumatici che hanno accompagnato il paziente nel decorso della sua malattia, è possibile alleviare enormemente sia questi timori, che le amplificazioni delle sensazioni fisiche correlate allo stato depressivo tipico della malattia.

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