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febbraio 3, 2017

Non solo alimentazione: la dieta mediterranea come stile di vita

dietamedit

Apprezzata in tutto il mondo, la dieta mediterranea non nutre solo il corpo, ma anche il cervello, favorendo il rallentamento dell’invecchiamento. È quanto sostiene l’ interessante studio dell’università di Edimburgo, pubblicato sulla rivista Neurology, dal quale si è visto che negli anziani che la seguono il cervello si restringe meno rispetto a chi aveva un tipo di alimentazione diversa. La dieta mediterranea prevede l’assunzione di tutti nutrienti fondamentali, secondo queste proporzioni giornaliere di massima:55-60% in carboidrati, 25-30% in grassi, 15% in proteine. Vengono privilegiate frutta e verdura di stagione (5 porzioni al giorno), seguite da pasta, riso, cereali e derivati, un moderato consumo di pesce, formaggio, vino, poca carne rossa e pollame. La dieta mediterranea è incentrata su una corretta scelta degli alimenti, mentre l’aspetto calorico va in secondo piano. La colazione non va mai saltata, fondamentali  carboidrati, accanto alla carne bianca e al pesce (3-4 volte alla settimana), che non vanno mai consumati insieme ai latticini, i legumi . La breve cottura esalta tutti le qualità nutritive dei prodotti.  La dieta mediterranea è indicata per chi soffre di aterosclerosi, sovrappeso, osteoporosi, malattie degenerative, diabete. I ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari di 967 persone sane di circa 70 anni. A 562 di loro hanno fatto una risonanza magnetica a 73 anni per misurare il volume del cervello, della materia grigia e lo spessore della corteccia.Dopo 3 anni a 401 di loro hanno fatto una seconda risonanza magnetica, per valutare l’impatto della dieta mediterranea. Si è così visto che chi non l’aveva adottata aveva subito la perdita maggiore di volume del cervello rispetto a chi invece l’aveva seguita bene: una differenza dello 0,5% nel volume cerebrale, pari alla metà di quello che si ha con il normale invecchiamento.  I ricercatori hanno constatato che i soggetti che seguivano questo stile alimentare avevano una migliore qualità di vita: in particolare una minore prevalenza di disabilità e depressione (circa il 30% in meno) .  I benefici emersi nei soggetti esaminati sono legati all’abbondante consumo di frutta, verdura, cereali, noci, olio d’oliva, alla moderata assunzione di vino, in particolare rosso, di pesce e pollo e a una bassa assunzione di uova e carni rosse. La ricerca sostiene che questo tipo di alimentazione è importante non solo per la prevenzione di malattie ad alto impatto sociale, ma anche per migliorare la qualità di vita delle persone anziane proteggendole dall’infarto, riducendo il rischio di circa un terzo, dalla demenza e da altre malattie ad alto impatto sociale come il diabete.

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