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novembre 22, 2016

La scabbia: riconoscerla e curarla

scabbia

Colpisce ogni anno nel mondo 300 milioni di persone e addirittura nell’ultimo decennio in Italia si è riscontrato un aumento dei casi probabilmente a causa della crescente diffusione dei viaggi in Paesi ove la malattia è più diffusa. Stiamo parlando della scabbia. I fattori che ne favoriscono la diffusione sono la scarsa igiene e la vita in comunità, per esempio sono stati osservati casi di scabbia nelle case di riposo, nei dormitori e nelle scuole materne.
La scabbia è un’infestazione dovuta a un acaro parassita, lo Sarcoptes scabiei var. homini. Il sintomo più comune è il prurito intenso nella cute che appare arrossata per la presenza dei cunicoli che agli occhi di una persona non esperta possono essere confusi con un comune irritazione. La fonte più comune di trasmissione della scabbia è il contatto diretto e prolungato con un individuo infestato. Occorrono da 15 a 20 minuti di contatto perché si verifichi la trasmissione. La trasmissione all’interno di una famiglia è frequente anche perché i sintomi si possono manifestare diverse settimane dopo il contagio e in questo periodo l’acaro si diffonde.
Le persone contagiate possono trasmettere la malattia anche se sono ancora asintomatiche.
Il contagio indiretto è raro, può avvenire attraverso il passaggio dell’acaro alla biancheria e lenzuola se sono stati contaminati da poco dal malato. Il trattamento della scabbia si basa sull’applicazione di prodotti che uccidono l’acaro responsabile (acaricidi). In alcuni casi può essere raccomandata invece della terapia locale una terapia per bocca.  I bambini sono particolarmente suscettibili alla scabbiaa causa della condivisione di spazi o oggetti in asili e scuole, pensiamo all’uso di asciugamani, giocattoli, abiti, il dormire nello stesso lettino durante il riposo alle scuole materne e il contatto ravvicinato con fratelli e compagni di giochi.

In età infantile, inoltre, lo strato corneo della pelle è più sottile, quindi le difese contro la parassitosi risultano ridotte. Nel caso si verificasse un caso di scabbia, l’Asl e la scuola seguono procedure scrupolose per prevenire la diffusione del contagio. Per le prime 24 ore dall’inizio del trattamento specifico, è necessario che il bambino contagiato non vada a scuola. Nei confronti dei compagni di classe, invece, deve essere adottata una sorveglianza sanitaria, per verificare se nel lasso di tempo di 6-8 settimane compaiono sintomi.

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